EDMUND EVERETT GarrisonDi Angelo Droetto
Spesso mi è capitato di incontrare sul fiume pescatori che mi chiedevano perché usassi una canna in bamboo. La tentazione sarebbe quella di rispondere con l’aforisma di Sparse Grey Hackle (nom de plume di Alfred H. Miller, giornalista del Wall Street Journal e famoso pescatore americano, autore di Fishless Days, Angling Nights): “pescherò con una canna di plastica quando vedrò un violinista suonare con un violino di plastica”, ma dubito sarei capito. Vi dirò, invece, che uso le mie due canne costruite da Walter Brunner, Salza cm.210 e la sorella più lunga di cm. 235, in tutte la situazioni di pesca con grande soddisfazione e grandi prestazioni sia su grandi fiumi che nei piccoli e con grossi pesci anche su finali molto sottili; aggiungo che non pesco a streamer e con grossi ninfoni piombati, ma la mia tecnica di pesca è quella classica che imparai nei lontani anni 60, quando la pesca a mosca era quella di insidiare i pesci imitando gli insetti presenti nel fiume, e così, spesso, le mie giornate di pesca sono più contemplative piuttosto che attive. Ma questo è un'altra storia, di un pescatore a mosca che, in un mondo privo di etica, crede che la pesca sia una sfida tra lui ed il pesce, un discorso obsoleto ai giorni nostri. Io sono nato come pescatore a mosca usando la Phantom 8’ di Hardy, canna che ancora oggi possiedo, e morirò pescatore a mosca (spero il più tardi possibile) usando la canna in bamboo e le mie tecnche; questo non toglie che io possieda, e raramente usi, alcune canne in graphite, ma questo è legato a situazioni particolari.
Finita la premessa veniamo all’argomento che voglio trattare: un tributo ad un costruttore che merita molto, soprattutto nei confronti dei moderni costruttori di canne: Edmund Everett Garrison (Yonkers,NY 1893-Ossining, NY 1975). Prima di lui la costruzione delle canne avveniva in modo abbastanza empirico, non legata a regole scritte precise, ma a processi tramandati oralmente dai costruttori che le conservavano gelosamente. Aggiungo che, fino a Garrison, raramente si costruivano due canne perfettamente uguali, anche se della stessa lunghezza e portanti lo stesso nome.
Garrison, nato il 23 novembre del 1893 a Yonkers, periferia di New York, nel 1916 terminò i suoi studi allo Union College ricevendo il diploma in Ingegneria Strutturale. Il suo primo impiego fu presso Curtiss-Whright, testando la qualità dell’acciaio utilizzato nelle loro costruzioni aeronautiche. Cercò di arruolarsi durante la prima guerra mondiale, ma la domanda fu sempre respinta. Saputo che la Curtiss-Whright aveva impedito il suo arruolamento si licenziò. Dopo la guerra si specializzò nel disegno e costruzione delle ferrovie e fu assunto dalla New York Central Railroad (una compagnia ferroviaria). Durante quegli anni si appassionò alla pesca; il suo fiume preferito era il Rondout, che fu distrutto da una diga costruita per dissetare New York, per lui fu come se fosse morto un famigliare. Appassionato anche di golf e non soddisfatto delle mazze in commercio, allora costruite in legno hickory (un sorta di noce americano), con l’aiuto del fratello, le modificò utilizzando il bamboo.
H.L.Leonard presso la sua fabbrica ebbe molti apprendisti che aprirono poi una propria attività: W.Edwards, H.Hawes, E.Payne, F.Thomas i più importanti, ma anche molti dilettanti che erano ansiosi di apprendere la sua arte e di questi il dr. George Parker Holden fu il più famoso. Justin Carr mostrò a Garry il libro “The Idyl of the split bamboo” scritto dal dr. Holden, e questi influenzò molto il suo lavoro. Casualmente il dr. Holden viveva poco distante da lui, e “Garry”, tramite il suo medico dr. James Trotter , potè incontrarlo. Da questo colloquio nacque un’amicizia ed una collaborazione con scambi di idee che furono poi messe in pratica con la costruzione delle sue prime canne. Spesso erano in disaccordo, lo spirito innovativo di Garry mal si adattava all’empirismo del dr.Holden, poiché Garry applicava al suo hobby le sue conoscenze di analisi strutturale al disegno delle canne. Pur tuttavia la collaborazione tra i due continuò fino alla morte del dr. Holden, mantenendo sempre i rapporti tra l’allievo, Garry, ed il maestro Holden.
La prima canna di Garrison fu costruita nel 1927 con una stanga di bamboo ottenuta dal dr.Holden. Il suo collega di lavoro ed amico Vernon W. Heiney gli prestò la sua Payne da 8’, di cui calcolò lo stress subito durante il lancio dalla sezione esagonale della canna. Il risultato, secondo il parere dello stesso Garrison, fu deludente, ma proseguì a costruire canne con miglior fortuna.
I costruttori allora erano artigiani intuitivi che lavoravano sull’azione e il taper in modo empirico, Garrison, con le sue conoscenze di ingegneria, utilizzando la Payne del suo amico, calcolò lo stress sottosforzo a intervalli di 5 pollici nel momento di maggior curvatura. I suoi studi indicarono che questo era di 15.000 libbre per pollice quadro, e la Payne lo subiva a 5 pollici dal cimino. Sebbene le sue canne fossero spaccate e lavorate a mano, non c’era nulla di empirico nel suo approccio ai tapers ed alle azioni delle canne, inoltre si dedicò alla costruzione degli attrezzi che soddisfacessero le sue necessità. Non mi inoltro nelle spiegazioni perché penso che i lettori siano anche più preparati di me nella materia. Sviluppò un suo metodo di posizionamento dei nodi: alcuni li assemblavano a tre a tre, altri due a due, P.Young e Payne a spirale; Garrison, dopo una ricerca per l’assoluta perfezione, realizzò un sistema unico secondo il quale ogni nodo si trova isolato. I costruttori cercavano poi su quale faccia posizionare le guide. Secondo una vecchia regola era la faccia più “debole” a ricevere le guide, invece, le sue canne hanno facce che ,sotto sforzo, si flettono esattamente nello stesso modo, quindi non vi era differenza tra loro. Un giorno, ad un meeting del Theodore Gordon Flyfishers club, Ernie Schwiebert (famoso pescatore ed autore di libri di pesca, ed architetto di professione, insegnante all’Università di Princeton) chiese a Garrison: “senza un lato forte è impossibile scegliere su quale posizionare le guide, come fai a sceglierlo?”. Sorridendo Garry rispose: “c’è ancora spazio per l’intuizione.”
Con i suoi studi presto nuovi tapers furono ricavati e messi su carta. La tolleranza d’errore nelle sue canne si misura in termine di .001 di pollice. Pubblicò su Field and Stream (famosa rivista di caccia e pesca dell’epoca) un articolo, esponendo le sue teorie ai lettori. Nel 1932, anno della Grande Depressione che colpi gli Stati Uniti, Garry ed il suo amico Vernon Heiney persero il lavoro, e Garry ebbe tempo di dedicarsi completamente alla costruzione nel suo laboratorio, realizzando le sue teorie sul lancio e modalità costruttive. Nell’estate dello stesso anno, completate due 8’, le diede una a Heiney e l’altra John Alden Knight. Alla fine dell’estate Garry aveva ricevuto quaranta ordini per lo stesso modello. J.A.Knight era un socio dell’Anglers’ Club of New York (di cui divenne socio lo stesso Garrison, nel 1943), il più famoso club di pesca americano che ha sempre riunito i più famosi pescatori a mosca americani (chi fosse interessato a saperne di più sulla storia del club può leggere un mio articolo pubblicato su Flyline qualche anno fa), e cita Garrison, pur non facendone esplicitamente il nome nel suo libro The Modern Angler del 1936; e lo invitò al suo club per una conferenza sulla costruzione delle canne; Garry si presentò con una manciata di esse (19 in tutto); al termine della serata furono tutte vendute tranne una 7’ che Garry continuò ad usare per il resto della sua vita. Sembra che il prezzo di vendita si aggirasse sui 45 dollari.
Poco tempo dopo fu assunto dalla Pennsylvania Railroad dove rimase fino al 1940 per diventare poi consulente, come ingegnere strutturale, presso diverse compagnie fino al suo ritiro nel 1970. In tutto questo tempo continuò a costruire canne, si calcola che la sua produzione si aggiri sui 700 esemplari tra i 6’9” fino ad una 10’6” da salmoni. Una volta si esercitò con la costruzione di un unico esemplare lungo 5’, in un pezzo solo, la cui peculiarità era quella di essere stata montata togliendo tutti i nodi ed incollando tutte le sezioni per l’assemblaggio, fu quello un esperimento da lui fatto per verificare se fosse possibile tale costruzione.
Stabilire l’anno di costruzione di una Garrison è semplice: cominciò a numerarre le sue canne dal 1931 con la lettera A e successivamente, anno per anno, con le altre lettere dell’alfabeto. Per esempio un canna marcata C-7-2 indica una canna costruita nel 1933 della lunghezza di 7’, e il 2, che questa è la seconda canna di quella lunghezza costruita nell’anno.
Avvicinandosi agli ottanta ridusse la sua produzione ad una dozzina di canne l’anno per una piccola cerchia di amici, giustificando la decisione con la sempre maggiore difficoltà di ottenere materiali all’altezza, quali bamboo di qualità ( ricordo che gli stati Uniti avevano deciso l’embargo alla Cina comunista non importando più il bamboo che veniva dalla regione cinese del Tonkino, zone di Watsap).
L’ 8 febbraio 1975 Garrison muore lasciando Hoagy B. Charmichael jr., suo amico e confidente, come testimone di tutto il suo lavoro. Hoagy aveva girato alcuni anni prima un film in cui Garrison mostrava le sue tecniche e gli attrezzi che aveva costruito per realizzare le canne, e nel 1977 pubblicò quello che si può considerare la bibbia del costruttore di canne in bamboo: “A Master’s Guide to Building A Bamboo Fly Rod”, testo che ancora oggi non è stato sorpassato ma a cui tutti si sono ispirati.
Aggiungo una considerazione personale: io ho una sua canna , il taper 212 di 8’, ma non la reputo come un attrezzo così insuperabile come la si vuole far passare. Dovete sapere che Garrison è sempre stato un costruttore poco conosciuto. Nel 1976 Martin J. Keane scrisse un libro “Classic Rods and Rodmakers”, e qui cominciò la fama e l’aumento del valore delle sue canne, Keane mise in copertina due Garrison, una 6’9” taper 193 ed una 8’, taper 212E, dove la E sta per energy, per indicare una 212 più potente. Nello stesso anno, con la pubblicazione del libro, Keane aveva avviato un commercio di canne usate, e questo giocò molto nell’aumentare il valore delle canne e tutti sappiamo quanto gli Americani siano bravi nel “giochino” del marketing. Io reputo un altro il vero più grande costruttore di canne americane come prestazioni sul fiume: Paul H.Young (1890-1960) di Traverse City Michigan ed il suo allievo, ancora oggi costruttore, Robert W. Summers anche lui di Traverse City. Ma questa è un’altra storia e, se interessati potrei raccontarvela un’altra volta. Angelo |